Il nuovo protagonista del commercio moderno è il “vecchio” negozio sotto casa. E’ quanto è emerso nel corso del “Retail Summit”, svoltosi nei giorni scorsi a Stresa e promosso da Ernst e Young.
La rivincita del negozio di prossimità non è un vero ritorno al passato, alle cosidette botteghe tuttofare di una volta. Perché ad ingranare la marcia delle attività commerciali sotto casa ci sono nuovi grandi player: ossia i brand che diventano insegna, i big del retail che si fanno piccoli e si avvicinano al consumatore e i nuovi marchi del Made in italy sviluppati anche nel segno del franchising.
Dalla ricerca presentata l’88% dei retailer italiani ha sviluppato un canale online. Ciò perchè due consumatori su tre si informano in rete prima di fare un acquisto. Ma 9 connazionali su 10 si recano a fare shopping nel punto vendita. Il quadro emerso nel summit di Stresa è che il retail nazionale, seppur reduce da anni di incassi magri a causa della lunga recessione, è un comparto in salute che genera, nei 750mila esercizi attivi, 920 miliardi di euro di giro di affari (150 miliardi arrivano dal franchising) e che per i prossimi due anni crescerà di tre punti percentuali.
Per fine anno saranno 1.150 i nuovi punti vendita inaugurati con una ricaduta occupazionale di oltre 10mila addetti. Per il 2018 sono previsti altri 2.000 store con 20mila posti di lavoro.
Da Cis News n.2 – 09 Ottobre 2017