Ormai la partita è online. La conferma macroeconomica arriva dagli ultimi dati istat che, nel periodo gennaio-luglio 2018, indicano per il dettaglio italiano solo tre canali in positivo: grande distribuzione e alimentari ed e-commerce che è aumentato del 12,7 per cento. La conferma strategica arriva dalle aziende: le stime dei ricavi online non solo compaiono nei bilanci o nelle dichiarazioni dei manager, ma cominciano a indicare obiettivi ambiziosi. Anche del raddoppio. Confortate dalle valutazioni dei principali analisti. Secondo McKinsey e Goldman Sachs, l’e-commerce è destinato a una crescita continua o, appunto, a raddoppiare, da qui al 2020. Tra gli esempi, troviamo quelli di Prada che, in occasione della pubblicazione dei dati annuali, ha annunciato l’intenzione di portare l’incidenza dell’online dal 4-5% attuale al 15% nel 2020. Un ruolo importante lo giocheranno sicuramente le piattaforme multimarca dove, secondo Goldman Sachs, tra il 2019 e il 2025 i titoli del lusso beneficeranno in totale di 23 miliardi di ricavi derivanti dalle piattaforme online multibrand, che si rifletteranno in un aumento dell’ebit di 10 miliardi.
AL DETTAGLIO CORRE SOLO L’ONLINE
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