Confindustria Moda ha stimato un incremento del 2,6% per il menswear, per il primi mesi del 2018, grazie alle vendite su mercati come Germania, Cina e Russia, oltre che da Corea del Sud e Austria.
L’export annuale, pari a 6,1 miliardi è stato trainato dal +10% del primo mercato, la Germania, e dal +8,3% del Regno Unito (secondo maggiore buyer).
Performance lusinghiere in Cina (+18%) e Russia, che sono il nono e l’11esimo maggiore cliente dell’abbigliamento maschile italiano. Difficoltà invece negli Usa (quinto maggiore buyer), dove la domanda è diminuita del 5%.
Quanto ai consumi interni, lo scorso anno sono diminuiti dell’1,5% secondo le rilevazioni di Sita Ricerca, evidenziando un rallentamento della discesa, ma con il nuovo anno c’è stato un nuovo cambio di passo, che ha portato a un peggioramento rispetto a gennaio-febbraio 2017.
A livello di canali distributivi, da marzo 2017 a febbraio 2018 risultano lievemente positivi gli andamenti di catene distributive (+0,6%) e Gdo (+0,3%), che insieme fanno quasi il 59% del mercato.
Gli outlet segnano un +1,3%, mentre l’e-commerce si stabilizza (-0,2% e 6,5% del mercato). In flessione il dettaglio indipendente (-9,3% e 25% del mercato) e gli ambulanti (-6,6%).
Da Cis News n.9 – 26 Giugno 2018